Trattamento acque

Molte attività umane portano alla produzione di scarichi, chiamati acque reflue, che al fine di poter essere restituiti all’ambiente devono essere oggetto di depurazione, poiché la quantità di sostanze inquinanti è superiore alla capacità auto-depurativa di terrenomarefiumi e laghi. È dunque necessario l’utilizzo di sistemi di depurazione delle acque reflue che simulino i processi biologici che avvengono in modo naturale, rendendoli più rapidi per effetto della tecnologia impiegata.

Il trattamento di depurazione dei liquami urbani consiste in una successione di più fasi (o processi) durante i quali dall’acqua reflua vengono rimosse le sostanze indesiderate, che vengono concentrate sotto forma di fanghi, dando luogo a un effluente finale di qualità tale da risultare compatibile con la capacità autodepurativa del corpo ricettore

(terreno, lago, fiume o mare mediante condotta sottomarina o in battigia) prescelto per lo sversamento[1], senza che questo ne possa subire danni (ad esempio dal punto di vista dell’ecosistema a esso afferente).

Il ciclo depurativo è costituito da una combinazione di più processi di natura chimicafisica e biologica. I fanghi provenienti dal ciclo di depurazione sono spesso contaminati con sostanze tossiche e pertanto devono subire anch’essi una serie di trattamenti necessari a renderli idonei allo smaltimento ad esempio in discariche speciali o al riutilizzo in agricoltura tal quale o previo compostaggio.

Dimensioni, materiali ed eventuali decorazioni determinano il costo finale di una piscina che può variare quindi significativamente. Per dare un’idea orientativa possiamo indicare tuttavia come costo medio di una piscina interrata di medie dimensioni (5×10 con profondità di 1,2 metri) una cifra che oscilla tra i 12mila e gli oltre 20mila euro, inclusi i lavori di progettazione e di scavo del terreno.

Per le piscine da installare fuori terra esistono invece dei buoni prodotti a prezzi che partono dai 3.500 euro, ma anche per questo tipo di piscine, se si opta per soluzioni più stabili, più grandi e più belle, si può arrivare a spendere intorno ai 20mila euro.

Da tenere in considerazione sono poi anche i costi di manutenzione. Una piscina va infatti svuotata e quindi nuovamente riempita una volta all’anno, va pulita, vanno alimentati con energia elettrica i suoi sistemi di filtraggio e va trattata con prodotti chimici. Tutto questo costa annualmente, stimando un utilizzo di circa quattro mesi all’anno, tra i 1.000 e i 2.000 euro. 

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Il rilascio dell’autorizzazione per la realizzazione di una piscina in giardino è normalmente di competenza comunale pertanto la cosa migliore da fare per assolvere correttamente alle varie prescrizioni in materia è di rivolgersi al Comune stesso e in particolare all’ufficio tecnico o ai comparti urbanistica ed edilizia. Possiamo farlo in prima persona oppure possiamo delegare il tecnico o il professionista a cui intendiamo affidare la progettazione dell’opera. La prassi e la giurisprudenza prevalenti prevedono comunque che, almeno per la realizzazione di una piscina interrata, sia necessario il permesso di costruire. Inoltre se il giardino o l’area interessata dallo scavo sono sottoposti a particolari vincoli paesaggistici, ambientali, idrogeologici, allora prima di eseguire l’opera sarà necessario ottenere tutte le ulteriori autorizzazioni del caso. Nella progettazione e realizzazione della piscina va poi rispettata la normativa europea in materia che impone tutta una serie di standard tecnici, di sicurezza e qualitativi.