L'impianto fotovoltaico

Un impianto fotovoltaico produce energia elettrica utilizzando la radiazione solare attraverso i moduli fotovoltaici dei pannelli solari in grado di convertire appunto l’energia solare in elettrica. La corrente prodotta è continua e quindi è necessario collegare l’impianto ad un inverter, elemento che trasforma la corrente in alternata per poterne permettere l’uso in un’abitazione.

L’impianto è in genere connesso sia all’utenza finale, ossia l’impianto elettrico della casa, che alla rete elettrica nazionale in bassa tensione attraverso un contatore bidirezionale. In questo modo è possibile consumare direttamente l’energia autoprodotta per alimentare i consumi dell’abitazione, oppure immetterla in rete quando è in eccedenza.

In alternativa, è possibile l’installazione di un pacco batterie con accumulo dell’energia prodotta da utilizzare in un secondo momento.

 

Conviene installare il fotovoltaico in azienda?

Con il recente calo dei prezzi e la continua evoluzione tecnologica, un impianto fotovoltaico aziendale ha la possibilità di restituire nel corso del tempo un guadagno di almeno 5 volte l’investimento iniziale.

Quando si valuta se mettere i pannelli fotovoltaici in azienda, di solito ci si pone l’obiettivo di recuperare l’investimento in circa 4 anni.

Per eliminare il rischio puoi ricorrere ai contratti a performance, attraverso i quali l’installatore è obbligato a portarti il livello di servizio ed il risparmio energetico atteso da contratto, pagando la differenza di tasca propria se non riuscisse a conseguire gli obiettivi promessi.

Lavaggio osmosi inversa

La pulizia dei pannelli fotovoltaici è una delle operazioni fondamentali per mantenere, in modo ottimale, la funzionalità di questi sistemi energetici.

Il sito è in costruzione

I materiali artificiali sono pratici e facili da installare. Simulano quelli naturali e per questo si ottengono dei costi finali minori. Inoltre, con questi materiali, si tutela l’ambiente, riducendo lo sfruttamento di risorse naturali.

Questi materiali vengono ottenuti dalla frammentazione delle rocce. Le tipologie di rocce più utilizzate nell’edilizia sono il marmo, il travertino, il granito, il porfido e il tufo e i loro prezzi variano a seconda della loro lavorazione. Ad esempio il travertino, una roccia calcarea, nella sua versione classica in beige chiaro, con uno spessore di 3 cm, può costarti in media 80 € al mᒾ. Un rivestimento in bianco di Carrara per la ristrutturazione del tuo bagno con spessore di 3 cm, potrà costarti in media 140 € al mᒾ. Tutti questi materiali naturali sono resistenti e duraturi, adatti sia ad ambienti esterni che interni.

Rispetto ad altri materiali, il legno rappresenta un materiale ecocompatibile e rinnovabile, che richiede dei costi minori  per la sua trasformazione. È molto più leggero di altri materiali, come il cemento, ma ugualmente resistente: ha ottime proprietà anti sismiche e mantiene il calore. Insomma, rappresenta un ottimo materiale per diversi tipi di lavori edili. Ad esempio, a seconda della tipologia, della qualità del materiale e dalle superfici che va a ricoprire, il prezzo per il tuo tetto in legno, incluso isolamento e tegole, potrà costarti dai 60 ai 170 € al mᒾ.

Esiste un nuovo approccio all’edilizia che si chiama bioedilizia, o edilizia sostenibile. Questa fa dell’edilizia, normalmente vista come qualcosa che altera gli equilibri naturali, una pratica sostenibile. Tutto ciò è reso possibile grazie a:

  • materiali naturali, come sughero o legno;
  • tecnologie di costruzione innovative;
  • tempi di realizzazione minori rispetto all’edilizia classica;
  • resistenza ai sismi, fuoco e altre calamitá naturali;
  • poca manutenzione.

Oltre a tutti questi vantaggi, però, i costi della bioedilizia possono essere considerati uno svantaggio. Sono, infatti, piuttosto elevati per via dei tipi di materiali impiegati e la manodopera specializzata a cui le aziende si affidano.